domenica 28 giugno 2015

Riportatela indietro , grazie.

Ivano aveva manifestato spesso la volontà di avere una regina al suo fianco.
In quanto Re sentiva molto la mancanza di una regina,regina che nel suo immaginario avrebbe contribuito alla pulizia della sua lettiera e lo avrebbe coccolato e venerato in ogni momento.
In quanto Padroni sudditi devoti ci siamo dati un gran daffare per accontentare questa sua richiesta e infine, in accordo con lui abbiamo stilato la lista dei requisiti che avrebbe dovuto avere la sua degna consorte.
Ivano aveva espresso richieste precise , dunque:
  • La regina doveva essere di razza siberiana ( quindi anallergica) ,e doveva essere dotata del suo medesimo sangue reale.
  • La regina non doveva , per nessun motivo al mondo essere uguale a lui nei colori del manto , poiché lui ci teneva moltissimo ad essere unico nel suo genere.
  • La regina avrebbe dovuto venerarlo come un Dio e non utilizzare nessun gioco, cuscino, ciotola dedicata a lui.
Grazie ad accurate ricerche e grazie ad un agenzia di selezione del personale siamo riusciti a trovare una candidata che pareva essere all’altezza.  
La creatura è giunta nel regno di Ivano sabato mattina e ha dato subito prova di avere un temperamento vivace  e sbarazzino . Ivano l’ha osservata con occhio vigile e ha subito deciso che la odiava.  
La creatura , non sembrava ascoltare i suoi ordini di gatto “padrone” anzi!  
Giocava con disinvoltura con oggetti del Re, si accucciava nella sua cuccia e , cosa più grave lo aggrediva con sonore zampate per destare la sua attenzione.Come se non fosse abbastanza usava tutte le doti della Femmina "gatto" e si strusciava a lui con fare malizioso...  
Dopo tre ore di questa tortura Ivano mi ha osservato e , con fare irritato mi ha detto : 
"OK, ci avete provato...
apprezzo il gesto davvero, 
ma ci ho ripensato.
Non la voglio sta scassapalle per casa. 
Riportatela pure indietro, 
GRAZIE. " 
Quando ho fatto lui presente  che no, non avevo intenzione di riportarla indietro si è molto risentito e si è chiuso in un silenzio regale.  
Nel frattempo l’altra creaturina si dedicava all’esplorazione del nuovo regno e non lesinava di dedicare attenzione mirate “ al re” che ,sdegnosamente la ignorava e ne aveva pure un pò paura. 
Come mi hanno fatto degnamente notare, deve essere perchè ivano è totalmente inconsapevole del fatto di essere gatto quindi, non riesce a capire cosa sia quella piccola e insolente pallina di pelo tigrato che gli agita il culo in faccia. 
Come dite? Come si chiama la creaturina?
Avete ragione,Non ve l’ho detto…
La nuova arrivata si chiama Isotta e vanta uno splendido colorito grigio tigrato. Ha inoltre una caratteristica facilmente riscontrabile nel genere umano femminile.
Rompe i coglioni.Moltissimo. 
A noi a all’Ivano che , cordialmente , la DETESTA.
Immagino che sia una fase momentanea .
Comunque io mi sono presa tre giorni di ferie dal lavoro per dedicarmi anima e corpo ( soprattutto corpo poiché ho delle ferite nei polsi che non si possono descrivere) all’inserimento ella nuova felina in casa…
Le mie amiche di 40 anni si dedicano all’inserimento dei bambini all’asilo..
Io mi dedico all’inserimento dei felini.
Ad ognuno il suo…

Sempre vostra, con doppietta felina...

S.


 

giovedì 4 giugno 2015

La libertà....

Stasera sono stata in carcere..
Detto così è inquietante mi rendo conto.
In realtà stasera ho partecipato ad uno di quelli che chiamano "aperitivi" o "Cene galeotte". 

Sono di fatto serate , nel mio caso un aperitivo , organizzate nei carceri dove a servire sono i "galeotti stessi" , affiancati da rinomati chef. 

L'incasso della serata è solitamente devoluto in opere di benefiche di vario genere, l'incasso della  serata di stasera , serata organizzata dall'Unicoop Firenze per i soci , era destinato alla ristrutturazione del battistero di Firenze.

L'accoglienza non è stata delle migliori, un gruppo di manifestanti ci hanno fischiato perchè non erano d'accordo sull'iniziativa e soprattutto sulla destinazione dell'incasso.
Pare che non avessero gradito il fatto che i soldi raccolti non venissero donati per ristrutturare il carcere ma per ristrutturare un monumento fiorentino che , a loro dire, deve essere restaurato con soldi del comune e non dei cittadini.
Punti di vista. 
Ognuno è libero di manifestare come meglio crede.
Liberi loro di manifestare. 
Libera io di fare beneficenza come ritengo giusto. 

Libertà è la parola chiave di questa questa serata. 

Confesso di aver partecipato a questo aperitivo spinta da una sorta di "curiosità" adolescenziale.
Visitare un carcere è una cosa che ho sempre voluto fare... 
non chiedetemi la motivazione ,  rischierei di essere fraintesa nello spiegare questa mia strana curiosità.

Parliamo d'altro , 
parlamo in breve della serata. 
La serata si è svolta come mille altre ma con momenti molto intensi . 
Ci sono stati attimi in cui , mentre sorseggiavo vino bianco ghiacciato o mentre mi ingozzavo di crostini con altri amici , potevo tranquillamente dimenticare la location dove mi trovavo ma poi, qualcosa mi ha riportato alla realtà. 

Alcune detenute hanno letto dei brani scritti da loro .
 Queste signore frequentano un corso di scrittura creativa all'interno del carcere e hanno scritto alcuni racconti , da questa raccolta di racconti sono nati due libri : "Alice nel paese delle domandine" e " alice , la guardia e l'asino bianco" . 

Durante queste letture ho realizzato davvero dov'ero. 
Durante le loro letture ho capito che io ho qualcosa che a loro manca con tutta l'anima. 
La libertà. 
 
Certe loro parole mi hanno commosso , 
scambiare due parole con loro mi ha commosso . 
Quando mi sono congratulata con loro per il loro modo di  scrivere , 
per la passione che hanno messo dentro i loro racconti, 
nei loro occhi ho letto una gioia che difficilmente scorgo negli occhi delle persone a me vicine. 
Le loro parole, la loro voglia di raccontarsi le rende più libere.
E non vedo l'ora di leggere i due libri per capire meglio la storia di queste donne ,per capire il loro trascorso, i loro errori ma sopratutto...
spero di leggerci la loro voglia di rinascere , 
la loro voglia di uscire da quelle mura , 
la loro voglia di chiudersi un giorno il portone di quella prigione alle spalle ...
per non rientrarci mai più.
 




S.

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