....Ti chiedi come
sarebbe potuta andare....
E lo sai con assoluta certezza che poteva essere diverso. Ci pensi. E c’hai sto senso di colpa che ti lacera, che ti fa sentire un cane.Ci provi a far qualcosa per sopire "'sto malessere" ,per buttare giù "‘sta" lastra di marmo che c’hai nello stomaco...
ma non funziona.
Non funziona perché negli occhi di chi è rimasto, lo vedi ancora
.
Lui è negli occhi di lei, di lei che ha solo 9 anni e che tu hai sempre
conosciuto poco .
Che hai sempre voluto conoscere poco , un po’ per rabbia, un
po’ paura , un po’ per difesa.
Un pò , anche perchè sei una stronza.
Però lei ti racconta . Con l’ingenuità della sua età .
Del tutto inconsapevole che ogni sua parola per te è un
cazzotto alla bocca dello stomaco.
Lei che "c’ha gli occhi suoi" e parlandoci scopri che ha pure certe
sue fragilità.
Ed è proprio lei , che in un pomeriggio di sole , tra un calcio al
pallone e una corsa con i cani , ti racconta del “Suo babbo” e , per la prima volta , riesce a farti uscire da
"Quel corridoio dove ormai abiti in pianta stabile da più di un mese."
Lei ti fa vedere le cose del suo babbo . Tutte quelle che per
lei hanno importanza.
Tutte. Pure le scarpe da lavoro. Pure le 500 lire per prendere il carrello della coop.
Lei ti mostra
foto che non hai mai visto , che te , nella testa , di immagine te ne sei creata
un‘altra.E quando vuoi ricordare, guardi quella.
Lei invece ne ha altre di immagini. Immagini diverse dalla
tua.
Le guardi , è faticoso ma lei vuole fartele vedere.
Lei invece l’immagine che tu hai stampata nel cervello non
la può vedere.
Le mostri quella che hai nell’Iphone, sembra contenta che
anche tu abbia una foto del suo babbo sempre con te. Ma lui non è solo nell'iphone , è qui, in mezzo al petto e non se ne va.
Giocare con lei non è facile, in 8 anni l’hai sempre
considerata poco e ti senti un cane.
Anche perché lei fa
domande scomode. Domande che non ti aspetti da una bambina.
E le risposte son difficili da dare , ma gliele devi.
E quindi ci provi a spiegarle e chissà, forse ce la fai
pure.
Provi a rimediare .
Vuoi disperatamente rimediare che è l’unica
cosa che puoi fare a questo punto.
Lo fai per lei, e lo fai pure un bel po’ per lui.
Fa
male non poter condividere questo pensiero con lui che non c’è più.
E fa male sopratutto perché lo
sai che glielo potevi pure dire quando
ancora c’era.
Invece hai sprecato tutte le tue energie ad alimentare la rabbia.
Ma sei fatta così e ti devi "perdonare".
Lo devi fare per forza.
Ti rivedi pure un pò in lei, rivedi te trent'anni prima a giocare in quella stessa "aia",
in quella grande casa di campagna che da sempre custodisce silenziosamente i tuoi ricordi.
E alla fine la giornata passa in un baleno. Tra risate, calci al pallone ,balletti stupidi e maschere di carnevale improvvisate .
Saluti tutti e ti avvii verso casa ,
lei ti guarda e ti dice : “
Sabato prossimo torni? “ .
E tu rispondi solamente di “Si”.
Rispondi di Si perchè oggi, finalmente sei riuscita a guardare oltre.
Oggi l'hai vista.
Per la prima volta , dopo 9 anni , l'hai vista davvero.
Spero solo che lui ,ovunque sia ti perdoni per non averla mai guardata prima con gli occhi con cui l'hai guardata ieri.
Gli occhi si merita.
S.