mercoledì 22 dicembre 2010

Il problema è la scelta....

Da Matrix Reloaded

Neo: La scelta. Il problema è la scelta.
Architetto: La prima Matrix che disegnai era assolutamente perfetta, una opera d'arte, impeccabile, sublime. Un trionfo eguagliato solo dal suo monumentale fallimento.
L'inevitabilità del suo destino mi è ora evidente quale conseguenza della imperfezione intrinseca dell'essere umano.
Perciò la riprogettai basandomi sulla vostra storia per rispecchiare con accuratezza le espressioni grottesche della vostra natura.
Tuttavia venni ancora frustrato dal fallimento.
In seguito giunsi alla conclusione che la risposta mi sfuggiva perchè esigeva una mente inferiore o se vogliamo una mente meno vincolata della mia a parametri di perfezione.
Tant'è che la soluzione fu trovata per caso da un altro programma intuitivo. Inizialmente creato per indagare su alcuni aspetti della psiche umana.
Se io sono quindi il padre di Matrix, lei è senza dubbio alcuno sua madre.
Neo: L'Oracolo.
Architetto: Come ho detto lei trovò per caso una soluzione grazie alla quale il novantanove per cento dei soggetti testati accettò il sistema a condizione di avere una scelta anche se la consapevolezza di tale scelta era a livello quasi inconscio.
Benché la trovata funzionasse era fondamentalmente difettosa dato che di fatto generava quella contraddittoria anomalia sistemica che se non controllata poteva minacciare il sistema stesso.

Ergo, coloro che lo rifiutavano e parliamo sempre di una minoranza lasciati senza controllo potevano costituire una crescente probabilità di disastro.




Sabato ero a pranzo a casa dei miei genitori e raccontavo delle agitazioni sindacali che ci sono da me in azienda, parlavo di come mi facciano rabbia le segretarie coi tacchi 12 e i vestiti da fighe di legno che si lamentano della mensa e di altre stronzate simili non pensando a chi , seppur nella stessa società è considerato di serie B.
Beh.. a loro che gli frega? Mica ci sono loro nella merda? Quindi si tengono strette la seggiolina sotto il loro culo secco e del resto se ne fregano perché non sono problemi loro.

Mio padre, che di guerre per i diritti dei lavoratori ne ha combattute tante mi diceva , anche con un certo rammarico che è lodevole che mi infiammi per questo tipo di questioni ma è oltremodo inutile perché questa generazione e sicuramente anche la prossima non vedranno, parafrasando il mio Vasco il “Mondo che vorrei “ ma si faranno andare bene questo senza lottare minimamente per cambiare le cose.

Non gli ho creduto.

Gli ho detto che sbagliava, che la nostra generazione ha la mentalità aperta,
che i trentenni di oggi si rendono conto dei problemi che ci sono e ci provano a far sentire la loro voce.

Gli ho detto , anche con un certo orgoglio che “noi trentenni” abbiamo accettato e lottiamo per i diritti degli omosessuali , per l’eutanasia, per la ricerca medica , per il diritto al posto di lavoro e non è vero che ci vorranno due generazioni minimo per vedere accettato quello che io ho accettato da tempo ma basterà meno, che ci siamo quasi.


Lui scuoteva la testa , diceva che vorrebbe fosse così ma non è vero.
Non è vero perché ognuno di noi pensa al suo e basta.
Non è vero perché gli omosessuali sono “TOLLERATI” non riconosciuti come persone uguali alle altre e con gli stessi diritti.
Non è vero perché si crede ancora che vivere attaccati ad un tubo per dieci anni in stato vegetativo voglia dire vivere.
Non è vero perché gli studenti che vanno in piazza sono “solo” delinquenti che spaccano tutto e non ragazzi che non accettano che si taglino i fondi all’istruzione e quindi si taglino loro le possibilità di avere un futuro in questo mondo di merda.

Io sono rimasta convinta della mia idea, lui della sua.

Purtroppo ieri sera mi son resa conto, anche con un certo rammarico, che aveva ragione lui.

E che le cose che ho detto sabato erano tutte Stronzate.

Parlando con persone della mia età ho capito quanto ci sia ancora da fare.
Quanto siano ancora ottusi e retrogradi certi miei coetanei .

Mi son sentita dire che l’omosessualità è una malattia E VA CURATA come si cura una gamba rotta, che il matrimonio tra gay e contro natura E VA VIETATO e che Luana Englaro doveva vivere perché aveva ancora le mestruazioni e NON HA SCELTO LEI DI MORIRE.
( Perché se l’avesse scelto sarebbe cambiato qualcosa? Se avesse detto voglio morire per favore staccate le macchine sarebbe cambiato qualcosa???IPOCRITI )

Alla fine quindi pare che il problema sia solo la SCELTA.
Bene parliamo della scelta…

Lei non ha scelto di morire (divagazione :io scelgo adesso, se finisco in quel modo staccate la spina e non ci pensate nemmeno un minuto..… ) .

L’omosessuale non ha scelto di esserlo è così, così come io sono alta 1 metro e 60 e non l’ho scelto io , l’ha scelto la natura lui è omosessuale e come me non l’ha scelto ,è così punto.
Sono ben altre le cose che io ho scelto.

Io ho scelto la persona di cui mi sono innamorata.
Io ho scelto ( per ora) di non sposarmi.
Io ho scelto di manifestare le mie idee.

L’omosessuale sceglie di innamorarsi una persona MA NON Può SCEGLIERE DI NON SPOSARSI.
A lui la scelta E’ NEGATA.



L’omosessuale che va in piazza con il boa di struzzo e i lustrini manifesta a gran voce il suo disagio così come lo studente.
Ma se ci si ferma a guardare i lustrini e le scarpe rosa e non si capisce che stiamo negando al genere umano uno dei suoi principali diritti allora siamo davvero una manica di ottusi e ce la meritiamo quest’Italia di schifo.

Io ho scelto.
Ho scelto di non stare zitta.
Ho scelto di dire come la penso e di lottare per quelle cose che non vanno e che ritengo inaccettabili.
Duro fatica a farlo, duro fatica a dire come la penso e a scontrarmi contro muri di ipocrisia e ignoranza.
Mi fa male lo stomaco a volte dalla rabbia che sento nel vedere persone così poco aperte al futuro e al progresso.

Ma scelgo di parlare perché se sto zitta vuol dire che questo cazzo di mondo egoista e opportunista mi va bene così e a me non mi va bene per nulla.

Scelgo di parlare perché il silenzio mi fa troppa più paura delle urla.


IO SCELGO DI PARLARE,
SCELGO DI DIRE LA MIA ,
SCELGO DI DIRLA A GRAN VOCE A CHI NON LA PENSA COME ME …
Non riuscirò a cambiarli tutti lo so bene ,ma se alla fine riesco a farne riflettere almeno uno , se riesco a portarne anche uno solo dalla mia parte , avrò fatto qualcosa di buono.


A chi scegli il silenzio , a chi scegli di non prendere parte , di non sbilanciarsi perché tanto è inutile , perché tanto siamo troppo indietro perché tanto non serve a nulla io dico NO.

Serve, ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa.
Se tutti ci proviamo a fare qualcosa forse questo
“ Mondo che vorrei vedere oggi” qualcuno lo potrà vedere un domani.



« Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.
Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. »
(Il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani.)


p.s.
Posto di getto e non rileggo .
Perdonate eventuali errori di digitazione .


Sempre vostra e particolarmente incazzata.
S.

5 commenti:

  1. Non so quanto possa consolarti, ma uno dalla tua parte c'è sicuramente. SF

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  2. ho letto ora questo tuo post

    in comune abbiamo il disagio di stare in mezzo a tanti che non ci somigliano, che ci disgustano e ai quali troppo spesso ci dicono di "somigliare" ... tanto agli occhi degli altri i coentanei son tutti uguali
    a fasce di decenni con uno li identifichi tutti!
    beh non è cosi, ci sarebbe talmente tanto di dire che non so da dove partire...
    di certo c'è che ci s'ha una quantità di merda intorno che è difficile camminare agili senza rimanere impantanati
    elisa

    RispondiElimina
  3. Post bellissimo, anche se scritto di getto. Capisco bene... E devo dire che il tema della scelta, il modo in cui hai legato tutto, è perfetto. Comunque sia non mi sento di sfiduciare così tanto il mondo... Ci sono molti idioti, ma ci sono altrettante persone per bene.. Spero di non sbagliarmi..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo spero di cuore anche io...ma spesso , troppo spesso , vengo smentita e allora.. ci credo di meno...

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